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Scheduled 2018 >Fabulamundi
FROSINI / TIMPANO con Gli Sposi di David Lescot


al Teatro India

FROSINI / TIMPANO con Gli Sposi di David Lescot

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Scheduled 2018 >Fabulamundi

GLI SPOSI
testo David Lescot
traduzione Attilio Scarpellini
regia e interpretazione e riduzione Elvira Frosini e Daniele Timpano

disegno luci Omar Scala
scene e costumi Alessandro Ratti
collaborazione artistica Lorenzo Letizia
assistente alla regia Camilla Fraticelli
voce off Valerio Malorni
Progetto grafico Valentina Pastorino
uno spettacolo di Frosini / Timpano

produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
con il sostegno di Institut français Italia, Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana
di sostegno alla creazione contemporanea, Armunia, Spazio Zut, Teatro di Roma, Festival Asti Teatro

orari spettacolo
9 e 10 novembre ore 19.00
11 e 12 novembre ore 20.00

Il 9 novembre debutta al Teatro India Gli sposi di David Lescot, con la regia e l’interpretazione della compagnia Frosini/Timpano. Nello spettacolo, che sarà in scena fino al 12 novembre, la storia di “un’ordinaria coppia di dittatori”, i coniugi Ceausescu, viene raccontata in prima persona dagli stessi personaggi.  Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu, despoti capricciosi e sanguinari, che per oltre vent’anni hanno seminato la paura nel popolo rumeno, per poi finire sommariamente giustiziati davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989.

Una tragedia rumena, tratta dal testo di David Lescot, il quale scrive: “Un uomo e una donna. Delle persone molto ordinarie, nella Romania del XX secolo. Entrambi vengono dalla campagna. Un po’ nello stesso modo l’uno e l’altra si ritrovano a militare nel Partito Comunista. Niente sembra distinguerli dai loro compagni. Tranne il fatto che sono un po’ meno dotati della media. Sono delle creature senza smalto in un mondo senza orizzonte.” Una storia d’amore e politica che ha segnato la Storia contemporanea.

NOTA DI REGIA | «Cosa sappiamo di Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu? Cosa sappiamo della Romania? Sin dal 1989, anno della caduta del Muro e della caduta dei Ceaucescu, la narrazione che abbiamo sentito è stata quella di due dittatori comunisti capricciosi e sanguinari, che hanno seminato il terrore nel popolo romeno, sinistri ed esagerati tiranni che hanno ridotto in ginocchio il loro Paese per oltre vent’anni. Il testo di David Lescot parte esattamente da questa immagine. Gli Sposi | romanian tragedy è la storia di un’ordinaria coppia di potere. L’autore ne sottolinea la mediocrità, il grottesco e l’assurdo, fino alla fine tragica ed ambigua: il processo sommario e la fucilazione davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989. Una drammaturgia cartesiana, con un ribaltamento finale ed un inizio sufficientemente ambigui da lasciare lo spazio a due autori ed attori come noi per una lettura critica ulteriore. Erano così come ce li hanno raccontati? Che ne è stato del Comunismo? E qual’è stato il destino della Romania dopo la loro caduta? Abbiamo cercato di voler un po’ di bene a questi due personaggi, descritti come due tiranni cinici ed esaltati dal delirio di onnipotenza ma anche come due comuni pensionati, due povere figure anche un po’ tenere e indifese, verso le quali non si potesse non provare una impossibile empatia. Abbiamo cercato quindi di lavorare su un equilibrio tra distanza e vicinanza, e di innestare l’ambiguità in tutta la costruzione scenica, disseminando piccole crepe critiche che potessero innescare domande su questa narrazione monolitica – quella dell’Occidente capitalista, democratico e trionfante – e su noi che, oggi, facciamo parte di essa.» – Elvira Frosini e Daniele Timpano

NOTA DEL TRADUTTORE | «David Lescot usa il teatro per amplificare la marginalità e rimpicciolire l’enfasi della storia monumentale. Il testo porta in scena lo stesso Nicolae nei panni di “Lui” e sua moglie Elena nei panni di “Lei”, seguendo la resistibile e quasi casuale ascesa dei coniugi dalle oscure origini contadine fino ai vertici della Romania comunista. Un’esilarante commedia nera scandita dalla stupefacente mancanza di qualità dei due, fallimentari in tutto tranne che nel gioco in cui primeggiano tutti gli uomini privi di vocazione e di qualità: il potere.» – Attilio Scarpellini

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