Federico Tiezzi


regia

Regista, attore, drammaturgo, storico dell’arte, specialista di tardogotico europeo, studia con Roberto Salvini e Mina Gregori. Gli studi d’arte e la frequentazione successiva di artisti e musicisti saranno decisivi per la sua vocazione teatrale. Il suo teatro, infatti, si afferma per un rapporto costante con le arti visive, la danza, la musica e il cinema e un dialogo continuo con la letteratura.  

Come regista di prosa si afferma negli anni Settanta del Novecento tra gli esponenti di punta del Nuovo Teatro Italiano, fondando a Firenze la compagnia Il Carrozzone (oggi Compagnia Lombardi – Tiezzi), che si fa notare nell’ambito dell’arte, presentando i propri spettacoli in gallerie e musei di arte contemporanea. Collabora in quegli anni con artisti come Alighiero Boetti, Mario Schifano, Giulio Paolini e con architetti come Alessandro Mendini. Dopo aver segnato le stagioni del Teatro Immagine e della Post Avanguardia, negli anni Ottanta inizia a teorizzare e praticare una forma di teatro di poesia volta a coniugare drammaturgia in versi e scrittura scenica. 

Con la sua compagnia, Tiezzi è stato presente nei principali festival europei, da Amsterdam a Bruxelles, da Colonia a Belgrado, da Vienna a Berlino, da Liegi a Parigi, da Bordeaux a Madrid, da Amburgo a Monaco di Baviera. Nel 1981 Rainer W. Fassbinder ne filma Crollo Nervoso e Ebdomero per il documentario Theater in Trance.  

Esordisce nella regia lirica nel 1991 con Norma di Vincenzo Bellini e da quel momento il lavoro sul melodramma si svilupperà parallelamente alla regia di prosa. 

I suoi spettacoli di lirica sono stati prodotti e rappresentati, tra l’altro, da: Teatro di San Carlo di Napoli, StaatsOper di Berlino, Teatro alla Scala di Milano, Teatro del Maggio Musicale di Firenze, Teatro Bol’šoj di Mosca, Teatro La Fenice di Venezia.  

I suoi studi di musica lo hanno portano a collaborare con molti compositori, come Sylvano Bussotti, Francesco Pennisi, Brian Eno, Giacomo Manzoni, Matteo d’Amico, Giancarlo Cardini, Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi. 

Nel corso della sua pluridecennale carriera ha messo in scena testi di Aristofane, Beckett, Bernhard, Brecht, Čechov, D’Annunzio, De Chirico, Euripide, Luzi, Manzoni, Müller, Pasolini, Pirandello, Proust, Savinio, Schnitzler, Shakespeare, Sofocle, Testori.  

Insieme a Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici affronta la riscrittura per il teatro della Commedia dantesca tra il 1989 e il 1992. Nel 2021 allestisce al Teatro Grande di Pompei la nuova edizione de Il Purgatorio. La notte lava la mente, di Mario Luzi, per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.  

Tra gli ultimi lavori ancora in tournée, si ricordano Samusà (2020), dove dirige per la prima volta Virginia Raffaele in un biografico viaggio nel mondo del luna park, e il dittico dedicato a Thomas Bernhard con i titoli Antichi Maestri (2020) e Il soccombente (2022), protagonista Sandro Lombardi.  

Rilevanti i riconoscimenti ricevuti nel corso delle tournée internazionali, tra cui si ricordano quelli attributi dal Festival SIGMA di Bordeaux per lo spettacolo Punto di rottura (1979), dal Festival Theater der Welt per la performance Ins null allestita nello Stadio Olimpico di Monaco (1980), e dal Tokyo International Theatre Festival per Hamletmachine (1990). Numerosi i premi al suo lavoro: 13 Premi Ubu per regia e spettacoli (Crollo nervoso, Genet a Tangeri, Edipus, Scene di Amleto, Gli uccelli, tra i tanti), Premio Mondello (1984), Premio Abbiati a Die Walküre (2005), Premio Flaiano per Antigone (2018) e Premio Pontormo (2019). Nel 2020 è stato riconosciuto Accademico d’onore presso l’Accademia delle belle arti di Firenze. 

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