
27 Set “Women Crossing” di Alessandra Cutolo alla Casa Internazionale delle Donne
28 settembre 2017
Casa Internazionale delle Donne
un progetto di Alessandra Cutolo
in collaborazione con PAV, Be Free, Ass. Di. Fro (Diritti di frontiera), Istituto Comprensivio MANIN, Ass. Genitori DI DONATO – POLO INTERMUNDIA, Oxfam- Italia, Coop. Pangea
drammaturgia scenica a cura di Silvia Ranfagni
con la partecipazione di Paola Rota
e delle attrici Patience Sare, Silvia Gallerano, Aisha Montana, Simonetta Solder, Yemisi Adeboye, Sandra Toffolatti, Confort Samuel, Elisabeth Adeboga, Tiziana Borgese, Rosaria D’amico, Livia Lupattelli, Silvia Ranfagni, Denise Mcnee
Per informazioni:
Laura Marano / PAV | organizzazione@pav-it.eu
«Ogni uomo e donna che arriva deve avere la possibilità di portare a tutti qualcosa di sé. Prima di tutto la sua storia.»
“WOMEN CROSSING. Storie di sabbia e di mare”, curato da Alessandra Cutolo, mette in luce l’alterità femminile di mondi diversi. Donne in fuga da paesi in guerra, che hanno attraversato il deserto ed il mare, rinchiuse, liberate e comprate più volte, si sono riunite due giorni a settimana con altre italiane e migranti, per esplorare frammenti di diversi testi-pretesti, a partire da Romeo e Giulietta. Le partecipanti sono state invitate a entrare ognuna nel “ritmo” dell’altra, a proporne uno proprio, a esporre allo sguardo e all’esperienza delle altre gli aspetti più significativi della propria vicenda. Professioniste del teatro hanno sperimentato le loro competenze in uno spazio sospeso, al fianco di chi affronta l’esperienza del palco per la prima volta, riunite attorno al rito del teatro, che annulla le distanze e stabilisce intimità inattese.
Tutti noi, quando siamo arrivati in un luogo nuovo e abbiamo incontrato gente che non ci conosceva e che noi non conoscevamo, abbiamo sentito il bisogno di presentarci e di raccontarci. Raccontarci è il modo più semplice e diretto per autorappresentarci e andare incontro all’altro. Raccontarci è la possibilità di affrontare dolori e difficoltà, di offrirle agli altri come doni preziosi e ineludibili. Perché le storie personali sono sempre doni che si fanno all’altro. E qualificazione di sé.